TANGERE POESIA è composto da musiche che suonate hanno un’evidente natura poetica e da versi che messi in voce evocano la lingua della musica… insomma, non possiamo dire che la nostra sia proprio una scoperta. Né per i musicisti, né per i teatranti. E nemmeno per lo spettatore. Tuttavia queste metafore, confacenti e sicuramente riconoscibili, non sorreggono la natura della nostra proposta.
Noi inseguiamo un connubio ardito: la sovrapposizione o, meglio, l’intreccio, quel che a buon titolo si potrebbe chiamare Contrappunto. Eguez interpreta meravigliosamente il repertorio del Cinquecento, Iaiza insegue in chiave prosodica poesia del Novecento. Non c’è accostamento, non vi è alternanza: si suona mentre si dice, e si dice mentre si suona. I contrappunti cosiffatti quindi son almeno due. Uno epocale, stilistico -quattro secoli, quasi, ci son di mezzo. Il secondo contrappunto riguarda i linguaggi, quello della musica strumentale e quello della parola non cantata. Ma, come accade in ogni incontro un po’ rischioso, i riverberi si propagano…
Che trama e ordito vi siano di ristoro all’anima e al pensiero.