Danio Manfredini
Il percorso di formazione di Danio Manfredini risale agli anni ’70; la sua strada è caratterizzata dal rigore nella ricerca teatrale condotta fuori da ogni percorso codificato, apparentemente anarchico, ma basato su una ferrea disciplina etica ed espressiva. Punto di riferimento importante per il teatro di Danio Manfredini è la pittura, intesa nel senso più intimo e profondo di visioni interne che caratterizzano fortemente l’incontro tra il pubblico e l’attore, così come la sensazione che offre possibilità d’azione, di presenza nello spazio.
Tra le sue opere teatrali si ricordano La crociata dei bambini dal poema di Bertolt Brecht (1984), Notturno (1985), Miracolo della rosa (1988) con il quale vince il Premio Ubu ’89, il recital per sax e voce Misty (1989), La vergogna (1990), Tre studi per una crocifissione (1992). Nel ’97 presenta al Festival di Santarcangelo la prima parte del nuovo lavoro Al presente, che dal 1998 porterà in forma definitiva nei maggiori festival di tutta Italia. Un anno dopo vince il Premio Ubu ’99. Nel 2000 riprende, rivisto e corretto, lo spettacolo La vergogna a cui cambia anche il titolo in Hic desinit cantus, opera ispirata a Pier Paolo Pasolini e Jean Genet. Nel 2003 debutta al Festival Santarcangelo dei Teatri con Cinema Cielo.
Danio Manfredini ha partecipato ai seguenti spettacoli: Il muro, regia di Pippo Delbono (1991); Parsifal, regia di Cesare Ronconi, Teatro Valdoca (1999); Il silenzio, regia di Pippo Delbono (2000); Caino, regia di Cesare Ronconi (2010). Nella stagione 2006/2007 ha presentato una riedizione di Tre Studi per una Crocefissione.
Il 14 luglio 2007 ha debuttato Il sacro segno dei mostri, con cui Danio Manfredini ci conduce al cuore del suo universo, nell’atelier di pittura condotto per anni in un ricovero per malati psichiatrici. I suoi appunti presi durante i dodici anni di lavoro nei quali Manfredini ha condiviso la quotidianità di queste persone, sono diventati materiale per una toccante e sincera testimonianza. Ne è nato uno spettacolo di grande poesia, uno sguardo sull’umanità non privo di tenerezza e umorismo.
Nel 2012 debutta la produzione Il principe Amleto, da W.Shakespeare.